NORME CONTRO IL CORONAVIRUS? GLI ITALIANI SE NE FANNO UN BAFFO…

By | 8 Marzo 2020

 

Evitare gli assembramenti?
Distanza minima di un metro?
Ma quando mai!
L’italiano duro e puro non si piega al coronavirus e dimostra la sua tempra e la sua resilienza al morbo letale prendendolo allegramente sottogamba, al grido di slogan d’effetto come “la città non si ferma!”, “noi andiamo avanti!” e dimostrando il proprio valore sorseggiando spavaldo colorati cocktail multicolor in allegra compagnia, in barba alle raccomandazioni e ai moniti di quegli allarmisti del governo.
I più prodi, degni di menzione, riescono a eludere le zone rosse e recarsi in amene località sciistiche del Trentino per dimostrare l’assoluta futilità delle norme varate, salvo poi sentirsi male sulle piste da sci ed essere trasportati negli ameni ospedali dell’ameno Trentino, dove, oltre al danno di scoprirsi positivi al virus, si aggiungerà la beffa di essere stati sgamati a violare le regole, proprio come un liceale che ha marinato la scuola.
I più disincantati, invece, approfittano di questo stop inatteso con tanto di pargoli a casa per raggiungere le vicine coste liguri, che in questi giorni sono popolate come nelle peggiori giornate agostane, incuranti delle bieche occhiatacce dei residenti, che per una volta non parrebbero così contenti della fiumana di turisti che, oltre a lasciare parte dei loro stipendi, potrebbero rilasciare anche parte dei loro germi, infettando così una regione ancora (per ora) non particolarmente toccata dall’emergenza.
I più nostalgici, invece, si ammassano in stazione e, complice anche una fuga di notizie che dipingeva la Lombardia come una sorta di lazzaretto blindato, ha preso d’assalto le stazioni per ricongiungersi ai propri cari nel centro Italia o in meridione, al motto che già fu di Paolo e Francesca “meglio con te all’inferno che senza te in paradiso”, ben consci di trascinare, con il loro avventato ritorno, i propri familiari nell’incubo da ansia da coronavirus; ma si sa, la famiglia viene prima di tutto.
I più sgamati, invece, quelli che guardano alla sostanza, non pensano a slogan, a divertimenti, a familiari lontani o altre cose del genere: loro, pensano alla panza, e senza indugio si accalcano in massa all’interno dei supermercati, quelli dove ancora non ci sono gli ingressi contingentati, e fanno razzia di ogni genere, alimentare e non, che si trovi sugli scaffali, dal collante per la dentiera all’acqua minerale, dalla carta igienica al prosciutto che scadrà tra tre giorni; l’importante è ammassare, e anche se persino il governatore della regione Lombardia ha ribadito che “non stiamo andando in guerra”, e Confcommercio ha assicurato che i supermercati non saranno mai a corto di cibo, a loro, ai furbi, non la si fa, e le raccomandazioni rassicuranti del governo non li toccano minimamente.
D’altronde, i nostri governanti, non hanno fatto forse affidamento sul “senso di responsabilità individuale” per cercare di arginare il dilagare del contagio? E noi italiani responsabilmente ci comportiamo, pensando innanzi tutto al nostro orticello e a mantenere il nostro stile di vita.
Rendendo così evidenti le ragioni che fecero affermare tempo fa – non si sa bene se a Churchill, a Mussolini o a Giolitti, ma poco importa – che “governare gli italiani non è difficile: è inutile”.

Immagini: Bergamo News